Emilia Romagna: Brisighella e la Via degli Asini


Raggiungo Brisighella di prima mattina con il trenino a nafta "Minuetto" della Ferrovia Faentina (Firenze-Faenza), proveniente da Fognano (4 minuti). 87 km da Firenze. Uscito dalla stazioncina, inizio la visita, che durerà un’intera mattinata; costeggio il vicino parco alla base della cittadina.

La visione che mi accompagnerà lungo tutto l’itinerario è caratterizzato dai tre pinnacoli rocciosi su cui poggiano la Rocca Manfrediana (sec. XIV - 1300), il Santuario del Monticino (secolo XVIII - 1700) e la Torre detta dell'Orologio, ricostruita nell'Ottocento sulle rovine di un preesistente insediamento difensivo del XII secolo.

Mi avvio, quindi, per la via Roma che sale in dolce pendenza verso il centro cittadino, e giungo nella centrale piazza Giosuè Carducci. Il primo edificio che mi trovo davanti è la semplice facciata dai colori rosso mattone e giallo, della collegiata dei SS. Michele e Giovanni risalente al 1600. 

Ruotando la vista a 360 gradi vedo una serie di eleganti palazzi tra cui spicca il grande albergo Gigiolè sormontato dal retrostante torrione della Rocca Manfrediana che si staglia nel limpido cielo blu.

Quindi risalgo la piazza deserta e tranquilla e m’infilo in via di Porta Fiorentina, la strada che, in leggera salita, passando accanto all’albergo, mi porta a via Naldi fiancheggiata dalla multicolore muraglia della famosa via del Borgo, nota anche con il nome di via degli Asini, nella quale si aprono alla base una serie di locali e subito sopra, una serie di fori a mezzo arco che servono all’illuminazione della suggestiva strada sopraelevata, quasi interamente coperta da archi di ampiezze differenti.

Anticamente poggiata su una larga base di roccia, rivestiva un'importante funzione difensiva, attestata dalla presenza di una compatta fila di case a protezione del lato sud del borgo. Solo in un secondo tempo lo zoccolo fu scavato per ricavarne stalle, fondaci e negozi, trasformando così il portico in una sopraelevata. Il nome di via degli Asini deriva dall'uso di far passare per la via le carovane di animali adibiti al trasporto del materiale dalle vicine cave di gesso.


Mi infilo in una piccola porta, salendo le scale in pietra che portano al lungo corridoio che percorro per intero, sbucando in corrispondenza di uno scorcio che apre lo sguardo verso l’alto sulla torre dell’orologio. Quindi comincio a riscendere una scala in mattoni rossi che fa riuscire sulla strada sottostante dopo essere passato sotto la porta delle Dame, l'altro ingresso alla via del Borgo, o degli Asini.

La denominazione sembra derivi dal fatto che qui le signore del paese accoglievano i forestieri. Immette nella parte più antica di Brisighella, il nucleo
originario che si sviluppò ai piedi del colle su cui si ergeva una fortificazione (oggi torre dell'orologio), fatta costruire nel 1290 da Maghinardo Pagani da Susinana per controllare il castello di Baccagnano, sulla riva destra del fiume a Lamone. Qui si erano rifugiati i Manfredi, dopo essere stati cacciati da Faenza. Quando il castello di Baccagnano fu espugnato, gli abitanti di quel luogo oltrepassarono il fiume e costruirono le loro case, addossandole allo spuntone gessoso su cui sorgeva la torre, usando come materiale dei blocchi di gesso, collegando i piani più alti a della parete rocciosa tramite piccoli ponticelli, ancora oggi visibili.
Così ebbe origine la città, secondo la tradizione.


Tornato in via Naldi, mi dirigo di nuovo verso via Porta Fiorentina e, dopo una curva, appena iniziata la discesa, mi imbatto sulla destra con la Fontana Vecchia la più antica fonte pubblica del paese.

Fu costruita nel 1490 dentro le antiche mura, nei pressi della porta Fiorentina e veniva
alimentata dalle acque della vicina vena del gesso.  
La gente la chiamava "la funtana di tri sbroff”‘ (la fontana dei tre zampilli).

Perse la sua importanza con l'arrivo dell'Acquedotto, in seguito alla costruzione  della ferrovia Faenza-Firenze (1893), quando furono collocate per il paese le caratteristiche fontanelle a colonna in ghisa.


Qui inizia la lunga via in forte salita, che porta alla Rocca Manfrediana che però non percorrerò per intero lungo le sue curve, preferendo tagliare per una rampa a scalini.


Arrivato in cima, la vista si apre in maniera emozionante su tutta la vallata del fiume Lamone e permette di godere la veduta aerea di Brisighella.

Una porta di legno vecchio e scuro si apre cigolando sotto un archetto a mattoncini rossi; procedo lungo il vialetto ventoso alla base del torrione e in breve mi trovo in un piccolo spiazzo su cui si apre un piccolo muro con un portoncino fiancheggiato dai due torrioni asimmetrici, più grande e alto quello verso Brisighella, più basso e piccolo quello vero la campagna circostante. Davanti si ergono due bei pini mediterranei a fare da contraltare alle verticalità turrite.

D’origine trecentesca, restaurata negli anni sessanta, si presenta nelle forme volute da Astorgio II Manfredi.

La Rocca ospita il Museo del Lavoro contadino delle vallate del Lamone, Marzeno, Senio.

Orari di visita
Estivo (da Aprile a Ottobre): Sabato, Domenica, Prefestivi e Festivi dalle 10 alle 12,30 / dalle 15 alle 19,30
Invernale (da Novembre a Marzo) Sabato e Prefestivi dalle 14 alle 17,30
Domenica e Festivi dalle 10 alle 12 / dalle 14 alle 17,30
Informazioni: Tel. 0546 994415 (Ufficio Cultura - Comune di Brisighella)
Visite Guidate: Tel. 0546 81166 (Ufficio Iat - Pro Loco)

Di rimpetto alla Rocca, a breve distanza la Torre dell’Orologio che quasi si tocca; del 1290, rifatta nel 1850, ospita un’interessante collezione di orologi antichi. (visita: Aprile-Settembre ore 10/12 e 15/19, chiusa martedì; ottobre-marzo, solo sabato e domenica negli stessi orari).

Mentre riprendo la strada in discesa per tornare al centro di Brisighella, di lontano vedo la collina sormontata dalla bianca costruzione del Santuario del Monticino.

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Comune ubicato a 115 metri s.l.m. nella bassa valle del Lamone, alle pendici al Parco regionale della Vena del Gesso romagnola che costituisce uno degli elementi geografici e geologici più caratteristici dell'Appennino tosco-romagnolo, a 20 chilometri da Faenza.

Siti della vena del gesso Romagnola


Da non dimenticare in ultimo, a valle dell’abitato ubicata lungo la riva del Lamone, la piccola area termale di acqua sulfuree e salsobromoiodiche.

Brisighella è stata insignita delle più prestigiose certificazioni - Borghi più Belli d'Italia, Città Slow, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano -, a testimonianza delle sue eccellenze e della sua qualità di vita. Appartiene anche al circuito delle Città dell'Olio.

Comune di Brisighella
Via Naldi 2
Brisighella (RA)
Tel/Fax: +39 0546.994411

Pro Loco Brisighella tel. 0546 81166


Piatti e Prodotti Tipici: Testimonianze: Brisighella possiede una realtà olivicola fra le più interessanti del Nord Italia. Dal frantoio della Cooperativa Agricola Brisighellese esce il 90% della produzione locale di olio a Denominazione di Origine Protetta (DOP).
I prodotti tipici di questo territorio sono:
Olio extra vergine di Brisighella - colore verde-giallo, profumo di fiori, sapore deciso, eccellente su ortaggi, cereali e zuppe. Tale olio ha recentemente ottenuto la DOP.
Olio Brisighello - olio extra vergine di olive di varietà nostrana scrupolosamente selezionate. Di colore verde, presenta un profumo ampio e continuo e un sapore ammandorlato che si sposa magnificamente con i piatti di pesce. La produzione media annua si aggira attorno alle 5.000 bottiglie.
Nobildrupa - olio extra vergine di olive di varietà Ghiacciola. Si presenta con una colorazione verde, un profumo fruttato, un sapore sottile e amarognolo che si abbina pienamente alla cucina mediterranea e rustica.

Carciofo Moretto
Vino Albana docg e igt
Pera Volpina prodotto tipico della valle del Lamone
Formaggio di Brisighella, fresco o stagionato, come un pecorino che viene invecchiato in grotte di gesso
Tartufo prodotto più nobile e ricercato della collina faentina


BRISIGHELLA
Regione: Emilia Romagna
Provincia: Ravenna
Altitudine: 115 m slm
Superficie: 194,33 km quadrati
Abitanti: 7.689
Nome abitanti: Brisighellesi
Patrono: San Michele Arcangelo
Festa Patrono: 29 settembre

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COME SI RAGGIUNGE

Da FAENZA

in auto: autostrada A14 uscita Faenza, proseguire per Brisighella - Firenze
SR302
Distanza 12,2 km
Tempo 20’
Costo Carburante € 1,89

in treno: 20’
Stazione di Brisighella

da FIRENZE

in auto: SR65 - SR302
Distanza 88 km
Tempo 2h 29'
Costo Carburante € 15,01

in treno: 1h 50’
Stazione di Brisighella

linea ferroviaria faentina Faenza - Marradi - Firenze
Ferrovia Faentina Ferrovie Emilia Romagna www.fer-online.it
Importantissima è la possibilità di trasportare la propria bicicletta col sistema Treno+Bici. Per i pochi che non sapessero che cosa è Treno+Bici si rimanda al sito della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) www.fiab-onlus.it/treno/index.php dal quale potere scaricare la brochure di Trenitalia.

Piccolo suggerimento: se siete a Firenze con la vostra bicicletta, potete comprare il biglietto treno+bici fino a Borgo San Lorenzo e poi scendere fino a Faenza a cavallo del vostro mezzo. Il vostro organismo produrrà così tante endorfine che arriverete a Faenza ebbri di gioia!

Il prezzo del biglietto di sola andata Faenza-Firenze costa € 6.35.

Le donazioni si possono fare:

 

* Con bonifico IBAN: IT24L0760105138236581936584

indicando come causale: sostengo l'arte per l'Italia

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