Carta di Roma per la tutela del patrimonio ferroviario storico italiano

In occasione del Convegno 'Ferrovie e Paesaggio', organizzato presso la sede della Società Geografica Italiana a Villa Celimontana in Roma, organizzato, sotto l'egida di Co.Mo.Do., da Italia Nostra, Società Geografica Italiana e Associazione Italiana Greenways è stata promulgata la seguente

RISOLUZIONE DI ROMA A FAVORE DELLA TUTELA DEL PATRIMONIO FERROVIARIO STORICO ITALIANO


La rete ferroviaria storica, così come si è sviluppata nel nostro Paese a partire dalla metà del secolo XIX, sottoforma di tracciati, impianti, materiale rotabile, possiede un irrinunciabile valore culturale
sotto il profilo ingegneristico il patrimonio ferroviario storico rivela soluzioni e applicazioni di eccezionale importanza, che sono state alla base della moderna evoluzione della tecnologia dei trasporti;
sotto il profilo testimoniale il patrimonio ferroviario e, in particolare, il 'viaggio in treno' è stato parte della storia sociale ed economica del nostro Paese, della vicenda umana delle nostre popolazioni, documentato in mille e diversi modi dalla letteratura, dal cinema, dall'arte in tutte le sue espressioni;
sotto il profilo paesaggistico le vecchie linee ferroviarie, sedimentate nel tempo, rivelano ancora oggi un sapiente inserimento nel territorio arrivando in molti casi a valorizzare, con i loro manufatti, il paesaggio; ma non solo, il mezzo ferroviario continua ad essere prezioso elemento attivo di percezione del paesaggio;

con ciò premesso

i convenuti al Convegno nazionale 'Ferrovie e Paesaggio', tenuto a Roma il 22 marzo 2009, presso la Sede della Società Geografica Italiana, a seguito dei lavori svolti, auspicano e invitano il Governo e gli Enti Pubblici ad adottare, per quanto loro compete


  • adeguati disposti legislativi che riconoscano l'importanza del patrimonio storico ferroviario come facente parte, a tutti gli effetti, del più vasto patrimonio dei beni culturali del nostro Paese;
  • a promuovere e a patrocinare eventi e manifestazioni che possano diffondere nell'opinione pubblica e, in particolare, nelle giovani generazioni la conoscenza della cultura ferroviaria;
  • a sostenere finanziariamente l'esercizio delle ferrovie secondarie e turistiche tuttora attive, che possono diventare importanti vettori della 'mobilità dolce' nel nostro Paese;
  • a favorire e incentivare, così come avviene in molti altri Paesi europei, il recupero delle ferrovie dismesse (6000 km in Italia), valutando la possibilità di riattivazione del servizio o, in alternativa e nelle attese di una eventuale riattivazione, la loro immediata trasformazione in greenways fruibili con mezzi ecologici (bicicletta, pedonalità, cavallo, pattinaggio ecc.) e per le più vaste categorie di utenti (anziani, bambini, disabili ecc.);
  • a preservare e valorizzare il materiale rotabile ferroviario storico, gli impianti fissi, i manufatti e le opere d'arte connessi all'infrastruttura ferroviaria storica come non eludibile testimonianza di archeologia industriale.

Commenti